Antonio Costa nacque a Milano il 3 febbraio del 1938. Lavorò per alcuni anni alla Lepetit, nota industria chimica. Nel 1964 sposò la sondriese Carla Bettini, figlia del titolare della omonima tipografia e alla fine degli anni sessanta si trasferì con la famiglia a Sondrio, dove fu assunto alla Camera di Commercio come responsabile dell’Ufficio Estero grazie alla sua conoscenza delle lingue. La moglie Carla riprese invece la collaborazione con il padre che l’ha portata, dopo la sua morte, alla guida dell’azienda.

Caratteristiche tipiche di Antonio erano signorilità, disponibilità e gentilezza, unite a una intelligenza riflessiva. Amico del prof. Fulvio Grazioli e come lui appassionato mineralogista, fu uno dei più convinti promotori dell’Istituto Valtellinese di Mineralogia (IVM) che fondò nel 1991 con Franco e Flaminio Benetti, Francesco Bedogné, Ernesto Ceribelli, Atos Locatelli e Pietro Nana, intitolandolo al Grazioli. Antonio fu eletto presidente e rieletto per vari mandati. Al momento della sua improvvisa morte, avvenuta a Milano il 20 novembre 2016, era ancora presidente onorario.

Franco Benetti, nel suo articolo di apertura del numero dell’IVM Magazine interamente dedicato ad Antonio, che per anni ne era stato il redattore, ne ricorda, oltre alla disponibilità e alla passione, la competenza, la curiosità scientifica e l’autoironia.

Oltre alla moglie Carla, con la quale condivideva anche la passione per la montagna, Antonio ha lasciato due figlie e quattro amatissimi nipoti.