Pedrazzini Giuseppe, forse discendente dal pittore Giovanni di Sondrio, documentato nel sec. XVIII nelle chiese di Ponte e di Chiuro. Ebbe due fratelli, Maurizio e Giovanni, quest’ultimo pittore o decoratore attivo a Sondrio nel XIX sec. Nel 1820 figura “scrittore” all’I.R. Tribunale di Sondrio nell’Almanacco provinciale (e non più nel 1853). L’anno prima aveva pubblicato uno scritto in qualità di conservatore del Gabinetto Tecnologico in “Cenni statistici e notizie patrie valtellinesi. Strenna per l’anno 1852” edita dal Maisen. Patriota di area mazziniana, nel 1848, con il prof. Francesco Romegialli e l’avv. Vincenzo Quadrio, promosse la pubblicazione del primo periodico valtellinese, “Il libero valtellinese”, di cui uscirono tre numeri dedicati alle vicende militari dello Stelvio. Fu attivo nell’ambito delle società operaie.
Fu amico dell’arciprete Castellani che in coda all’opuscolo “Per l’invenzione di Santa Croce festeggiata a Sondrio il 7 maggio 1848, discorso del cittadino sondriese Giovanni Battista Castellani arciprete di Montagna “, stampato a Sondrio da Giuseppe Bossi nel 1848, pubblicò la sua composizione poetica con questa dedica: “Al benemerito cittadino Giovanni Battista Botterini De Pelosi podestà della libera città di Sondrio a lui perennemente debitrice dell’iniziativa del proprio e del risorgimento italico in tutta la valle. Carme. 7 maggio 1848, il cittadino ed assessore municipale Giuseppe Pedrazzini”.