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La morte di Elio Bertolina |
LA MORTE DI ELIO BERTOLINA
È morto a Milano il 15 gennaio il dott. Elio Bertolina. Era nato a Valfurva nel 1935. Dopo l’abilitazione magistrale, conseguita a Sondrio nel 1954, aveva proseguito gli studi a Milano diplomandosi assistente sociale. Assunto in tale ruolo dalla OM di Milano, indirizzò una parte della sua attività nelle gite sociali a indirizzo culturale. Laureato in scienze turistiche (fu uno dei primi di quella facoltà), una volta lasciato il lavoro alla OM, fondò l’agenzia turistica Loisirs che ha gestito per vari anni con i figli. Da sempre interessato alla cultura locale, a cominciare da quella della sua valle, nei primi anni ’70 del ‘900 svolse un’ampia indagine sui musei etnografici che in quel tempo andavano diffondendosi anche in Italia. Nel 1974 fondò, con Roberto Togni, Ivan Fassin, Camillo De Piaz e Bruno Ciapponi Landi, l’Associazione Glicerio Longa per lo studio della cultura alpina, finalizzata alla promozione degli studi e a sostenere il museo etnografico Tiranese da poco fondato a Tirano. Del museo sarà, dall’inizio, membro del Comitato Scientifico. Nella sua intensa attività di ricerca e divulgazione in ambito alpinistico ed etnoantropologico, ha anche contribuito alla ristampa a cura del museo del “Vocabolario bormino” di Glicerio Longa (1975) e alla redazione del progetto di un parco etnografico in Valchiavenna (1975). Numerosi i suoi scritti sul Bollettino storico Alta Valtellina, su Clavenna, su Rassegna alpina, su giornali e riviste . Con Mario Testorelli curò l’Inventario dei toponimi del Comune di Valfurva edito dalla Società Storica Valtellinese di cui fu consigliere dal 1973 al 1981. Fu anche partecipe e sostenitore dell’attività dell’Istituto di dialettologia e di etnografia valtellinese e valchiavennasca diretta dal suo conterraneo Remo Bracchi. Fra i suoi vari libri si ricordano: “Meglio tardi che mai”, realizzato insieme alla moglie Pia, che raccoglie la corrispondenza scambiata con la sposa da un calzolaio di Valfurva emigrante stagionalmente in Ticino (MET, Tirano 2015), “La mia ént, la nosa ént” (Bormio, Alpinia, 2017), “Lettere dall’argentina” (Bormio, Alpinia, 2018). Elio Bertolina è stato anche animatore dell’associazione che ha promosso e curato i restauri della chiesa della SS. Trinità di Teregua in Valfurva. Nel 2018 l’Associazione culturale dei Valtellinesi a Milano gli conferì il riconoscimento del Lavegin d’or. Lascia la moglie Pia, due figli e vari nipoti.
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17/01/2020 - 20:36 |
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